Abbiamo da poco festeggiato il lancio di CIRO sul mercato italiano – qui il video dell’evento – iniziando nei giorni successivi a distribuirlo alle prime Pizzerie, e già sono arrivati i primi “colpi bassi” per tentare di screditare questo rivoluzionario ed eccezionale prodotto, da parte dei concorrenti produttori dei box in cartone.
L’ultima loro trovata è che, essendo realizzato in polistirene, sarebbe pericoloso per la salute dei consumatori finali… perché così dice… udite, udite… Wikipedia!!! 😲
Solo il fatto che venga citata tale fonte a supporto della loro tesi (in cui peraltro non è scritto da nessuna parte che non è adatto per gli alimenti… e ci mancherebbe altro…), dice già tutto sulla serietà e attendibilità di questi individui.
Evidentemente, i “signori del cartone” ci vedono già come una minaccia sul mercato.
Questo da un lato ci fa piacere e ci gratifica, perché vuol dire che stiamo lavorando bene e siamo nella direzione giusta.
Ma non ci va per niente bene, quando vengono usate forme scorrette e diffamatorie per screditare il nostro prodotto.
Capisco che, essendo la scatola di cartone perdente sotto ogni punto di vista rispetto a CIRO, non sappiano dove attaccarsi, ma questo non giustifica il tentativo di colpirci proprio su uno dei punti in realtà più critici e problematici delle classiche scatole porta pizza.
E’ paradossale!
Tanto per chiudere e chiarire immediatamente la questione: è l’esatto contrario.
E non sarebbe necessario aggiungere altro.
Non è certo CIRO, ma sono i box di cartone, in quanto fatti con cellulosa riciclata e/o trattati con sbiancanti, anti-unto, collanti e simili, a rilasciare sostanze tossiche, pericolose e spesso anche cancerogene e a trasferirle nella pizza.
Ma su questo ci tornerò dopo…
Per dimostrare quanto sia grossa questa castroneria e quanto sia in malafede e disinformato chi sta cercando di diffonderla, basta far presente che il polistirene alimentare usato per CIRO è lo stesso materiale con cui sono fatti i vasetti dello yogurth e soprattutto i bicchierini per il caffè di tutto il Mondo.
Ciò nonostante, se neppure questo fosse sufficiente, ricordo che CIRO PIZZA BOX è ha il Verificato a Uso Alimentare per alimenti caldi e umidi.
Questo dovrebbe bastare per chiudere la bocca a chiunque osi affermare il contrario, ventilando una sua eventuale nocività.
Ma, dato che siamo in Italia, laddove le leggi sono spesso oggetto di libera interpretazione e dove siamo tutti “esperti da bar”, capaci di replicare su qualunque argomento con un: “Sì, però, secondo me…”, ritengo comunque utile e necessario precisare meglio cosa significa e cosa comporta tale Verificazione.
Anzi, facciamo prima, te la mostro proprio:
Bene, bene. Eccolo qui!
E’ lo stesso documento di cui diamo una copia plastificata a tutte le Pizzerie nostre clienti, per garantire la loro massima tutela e dei loro clienti.
Ma, entrando nel dettaglio, cosa si può notare da questo?
Innanzitutto che è stato rilasciato da un primario Laboratorio, riconosciuto a livello nazionale e internazionale: CSI SpA di Milano.
Questa non è la cosa più importante, in quanto, indipendentemente dall’Istituto, ci sono delle leggi e dei Regolamenti da seguire che ovviamente valgono per qualsiasi laboratorio, però ha comunque il suo peso e valore.
Poi possiamo vedere che la documentazione vale sia ai sensi delle Norme Europee, che italiane.
Ma soprattutto è quella prevista per “alimenti caldi e umidi”. Più precisamente: “Il Campione è idoneo per applicazioni ad alta temperatura (fino a 100° C) con gli alimenti acquosi acidi ed oleosi grassi”.
E sai quali prove di laboratorio hanno fatto per stabilirlo?
Hanno usato diversi liquidi, quali simulanti dell’alimento acquoso, li hanno portati a 100° di temperatura e li hanno tenuti all’interno del nostro contenitore per 1 ora, dopodiché hanno misurato le differenze nel loro contenuto rispetto allo stato originario.
Qualora non fosse abbastanza chiaro quanto sia serio, estremo e impegnativo questo test, sottolineo: un liquido acido o oleoso grasso per 1 ora a 100° C.
Tenuto conto che la pizza esce dal forno con una temperatura massima di 90° e che di solito sta 10, 15 minuti al massimo all’interno del contenitore, puoi vedere tu stesso quanto la prova di laboratorio ai sensi di legge vada ben oltre la tipica situazione reale.
Ad ogni modo, vuoi sapere come si è comportato CIRO?
Lo trovi sempre nel documento qui sopra, dove dice: “Il campione rispetta i limiti di migrazione globale e specifica alla condizione di 1 ora a 100° C con i simulanti Acido Acetico 3% p/V, Alcool Etilico 10% V/V e Olio d’oliva rettificato in accordo con… (seguono tutte le leggi e i regolamenti europei e italiani di riferimento)”.
Preciso che per “migrazione specifica” si intende che è stato misurato l’eventuale passaggio di specifiche sostanze, tra cui Metalli, Nichel, Coloranti, Stirene.
Per ognuna delle suddette prove, l’esito è stato, non solo abbondantemente al di sotto dei limiti di legge, ma il più delle volte vicino allo zero.
Dunque, di cosa stiamo parlando?
Chi dice che CIRO può essere pericoloso per la salute, mente, sapendo di mentire o è semplicemente un povero sfigato che non sa più che pesci prendere.
Torniamo invece al cartone…
Prova a immaginare cosa potrebbe mai succedere alla classica e obsoleta scatola porta pizza se fosse sottoposta a un test del genere.
Come minimo, se ci versiamo un liquido oleoso grasso o acido a 100° e proviamo a tenerlo per un’ora al suo interno, alla fine della prova probabilmente di quella scatola non ci sarebbe più traccia.
Si sarebbe letteralmente “squagliata” e trasferita nel liquido usato come simulante.
Ma allora perché i box di cartone, anche quelli più scadenti, riportano quasi sempre la dicitura o il simbolino della certificazione alimentare?
Perché, può essere vero che l’abbiano ottenuta, ma, fatta eccezione per le aziende più serie, spesso si tratta in realtà di quella per “alimenti freddi e secchi”.
Se ci pensi bene, è normale che sia così.
Il cartone nasce ed è sempre stato usato solo per gli alimenti aventi tali caratteristiche, come per esempio la pasta secca.
Non ci credi?
Allora ti sfido a indicarmi qualunque altro alimento caldo e umido che venga abitualmente trasportato e servito in un imballaggio di questo materiale
Hai mai visto le lasagne o un arrosto trasportati in box di cartone?
Persino nella mensa più scadente e squallida al mondo, le pietanze calde sono servite con contenitori realizzati con altri materiali, tutti, fuorché il cartone multistrato usato per la pizza.
Appunto. L’unica eccezione è solo ed esclusivamente la Pizza.
Si tratta di un’assurda “stortura” iniziata negli anni ’70 con i primi locali d’asporto, solamente perché era la soluzione più economica, e poi tollerata nel tempo anche dagli Enti locali e d’igiene, sino ad essere ormai vista e accettata come soluzione abituale o da alcuni addirittura ideale, solo perché è diventata nel tempo lo standard.
Per cui non si chiude un occhio, ma due.
In realtà la prima cosa che dovresti fare come titolare di Pizzeria è chiedere al tuo fornitore che ti mostri tale certificazione e soprattutto se è per alimenti “caldi e umidi”, come la nostra, o solo per quelli “freddi e secchi”.
Dopo aver ricevuto la loro risposta, la seconda cosa che dovrai dire nella maggior parte dei casi e che vale anche per te cliente nei confronti della tua Pizzeria è: “La pizza nel cartone mangiatela tu!”.
Parlavo prima di nocività.
Hai presente quella puzza che senti ogni volta che apri una di queste scatole di cartone?
Non sono altro che le schifezze chimiche con cui vengono realizzate o trattate, per esempio sbiancanti, lavorazioni anti-unto o collanti.
Il bello è che vengono rilasciate con il calore e assorbite dalle sostanze grasse, come per esempio, guarda un po’, la mozzarella della tua pizza.
Se la scatola è stata realizzata con cellulosa riciclata, sebbene sarebbe vietato in Italia, il pericolo aumenta ulteriormente.
In questo caso la presenza di Ftalati, BPA e DIBP è molto forte e le conseguenze estremamente pericolose.
Come testimoniato anche dal Biologo Eugenio Luigi Iorio al minuto 1:04 di questa intervista - rilasciata per la trasmissione “Di Martedì” di La7, intitolata “Pizza attenti al cartone!”:
“Queste sostanze, chimicamente, sono simili a degli ormoni femminili.
Un maschietto, un bambino, in età adolescenziale potrebbe avere problemi di disformismo sessuale.
Quindi un viraggio della connotazione maschile verso la connotazione femminile.
La donna potrebbe anche aumentare il rischio di processi proliferativi, cioè tumori neoplastici a livello della mammella.
Se consideriamo che noi siamo tra i massimi consumatori di pizza, il rischio potrebbe essere importante”.
Quindi, se vuoi che i tuoi figli crescano sani e ti diano degli eredi, non correre rischi, smetti immediatamente di dar loro la pizza nel cartone e passa a CIRO.
Riepilogando:
- CIRO THE ORIGINAL PIZZA BOX è Certificato a norma di legge, italiana ed europea, per essere utilizzato con “alimenti caldi e umidi”
- Questo significa che NON rilascia alcuna sostanza nociva e NON altera il sapore e l’odore della pizza
- Lo stesso non si può dire per i classici box porta pizza in cartone, in quanto nella maggior parte dei casi, la certificazione alimentare indicata sulla scatola, laddove presente, è valida solo per gli “alimenti freddi e secchi”, ma, come sappiamo, non è certo questo il caso della pizza.
- Oltre a ciò, capita spesso, come testimoniato da vari studi e analisi a campione*, che contengano sostanze pericolose che vengono trasferite alla pizza, non solo alterandone il gusto e la fragranza, ma rendendo la sua ingestione dannosa per la salute.
Quindi, se vuoi continuare a usare i cartoni per le tue pizze, almeno assicurati che siano in tre strati di pura cellulosa e abbiano la Certificazione specifica per Alimenti “Caldi e umidi”.
Se invece vuoi fare un salto di qualità ed evitare ogni tipo di possibile rischio, richiedi la nostra CIRO WOW BOX e prova personalmente i vantaggi del nostro innovativo prodotto.
Al suo interno abbiamo inserito anche una copia plastificata della verificazione Alimentare, cosa che nessun’altra azienda produttrice di questo tipo di contenitori abitualmente fa.
Se hai una Pizzeria e ci tieni alla qualità della tua pizza, alla soddisfazione e alla salute dei tuoi clienti, prenotati anche tu per avere il nostro Kit di prova e verifica personalmente la differenza
*Elenco articoli e trasmissioni televisive che hanno evidenziato i rischi per la salute dei cartoni per la pizza:
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TheSocialPost
Pizza.it
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