«Le pizzerie puntano sempre a spendere meno, comprando il cartone che costa meno, neanche quello decente ma quello che costa meno.
Questo è un problema che mi ha sempre afflitto perché mi sono sempre chiesto, vista l’innovazione nella farina, nei forni, negli strumenti, nessuno porta innovazione nel campo dei contenitori?
Ho iniziato quindi a fare delle ricerche trovando soluzioni più o meno innovative, come semplicemente mettere un foglio di alluminio all’interno del cartone classico, fino a che incappai in VINNI.
Quindi, qualcuno che ci ha pensato c’è!
Da quel momento ho iniziato a seguire con attenzione lo sviluppo del progetto fino a che non ci siamo incrociati da Frank.
Come ho potuto ho preso il pacco e devo dire di essere rimasto piacevolmente sorpreso, a prescindere da tutto quello che avevo letto che è stato promesso e mantenuto: la pizza che una volta messa nel contenitore rimane croccante, perché la struttura del contenitore permette la fuoriuscita del vapore.
Inoltre, il fatto che sia riciclabile, che le montagne dei cartoni delle pizzate con amici, che delle quaranta pizze quelle sotto arrivavano tutte schiacciate siano sostituite da CIRO – The Original Pizza Box (precedentemente conosciuto con VINNI PIZZA BOX), completamente innovativo perché rigido, riciclabile, lavabile, lo puoi riutilizzare anche a casa se non lo vuoi riportare per conservare qualcosa, per mangiarci, o per conservare un cibo che non hai mangiato.
È un contenitore versatile, utile e va spinto il più possibile nelle pizzerie perché, anche se ha un costo maggiore rispetto al cartone, bisogna guardare ciò che guadagni. Guadagni in qualità, in efficienza.
Quante volte ho passato ore a preparare i cartoni, CIRO è già pronto quindi risparmi tempo per fare altro.»
Edoardo Guzzi, esperto consulente per le pizzerie, ci racconta come CIRO – The Original Pizza Box – abbia rivoluzionato l’asporto.